Cesano di Roma

Marco Manzo al MACRO di Roma

Marco Manzo al MACRO di Roma

Marco Manzo al MACRO di Roma
dicembre 28
17:58 2019

“Il Tatuaggio Ornamentale” di Marco Manzo, la Performance al Macro

Col tatuaggio, il corpo femminile non è più il soggetto da rappresentare ma diviene la forma d’arte stessa grazie all’artista romano Marco Manzo, che risiede e ha lo studio nel XV Municipio di Roma.

Sabato 28 dicembre si è tenuta al MACROMuseo di Arte Contemporanea di Roma – in Via Nizza, nell’ambito del progetto Macro Asilo, la performance dell’artista romano Marco Manzo, dal titolo “Il Tatuaggio Ornamentale”.

Il tatuatore e piercer più famoso al Mondo, a livello artistico, ha diretto un suggestivo evento in cui alcune delle sue celebri modelle “incise” per sempre con lo stilema di cui è teoreta, hanno sfilato nell’Area Incontri del museo romano muovendosi con estrema eleganza e raffinatezza su camminatoi sospesi, incantando il pubblico come fossero vestite con dei sofisticati abiti cuciti sul corpo“per sempre”, per poi accompagnare ad un “Altare” una Sposa tatuata raccontando il simbolico matrimonio tra il Tatuaggio e l’Arte Contemporanea, documentato dal videomaker Stefano Moretti e dal fotografo Pietro Piacenti.

Il tutto è stato accompagnato da fotografie delle celebri opere di Manzo su pelle e da alcune sculture in bronzo e alluminio tatuate e realizzate dall’artista in collaborazione con Marcello Simonetti, che hanno fatto da cornice alla prestigiosa performance raccontando le importanti mostre e gli eventi istituzionali che hanno sancito e via via accresciuto la credibilità del tatuaggio fra le autorevoli espressioni artistiche contemporanee.

L’evento si è aperto con la lettura del “Manifesto dello Stile Orna-mentale”, primo manifesto del tatuaggio come forma d’arte, di cui Manzo è autore.

Lo stile ornamentale di Manzo, descritto nella pubblicazione, ha infatti reso possibile l’ingresso del tatuaggio nei Musei d’Arte Contemporanea, nelle loro collezioni permanenti e nelle grandi mostre, segnando una nuova tappa nella storia dell’arte.

Questo particolare stilema ha la caratteristica di ridisegnare il corpo, soprattutto quello femminile, slanciandone le forme ed accentuandone i punti di forza: un corpo che diviene scultura in movimento, come è stato possibile ammirare nel corso della performance grazie all’incedere delle modelle, “vestite” per sempre con gli inconfondibili motivi di Manzo.

Il messaggio interpreta il corpo femminile non più come l’oggetto da rappresentare, ma come la forma d’arte stessa. Grazie allo studio dell’anatomia individuale, infatti, il tatuaggio non è più la partenza cui il corpo deve adattarsi ma conseguenza del corpo stesso e delle sue unicità e peculiarità.

Dallo studio e dall’approfondimento di un mosaico di varie culture nasce una nuova riconoscibilità che ha una firma inconfondibile, proprio perché senza aver fatta propria la tradizione diventa impossibile l’innovazione, l’evoluzione e addirittura la contrapposizione. In particolare ci si riferisce allo studio e dall’interiorizzazione di elementi quali i merletti, il pizzo veneziano, il dentelle ed il ricamo, la struttura dei dipinti parietali egizi e le architetture barocche, le geometrie sacre dei mandala indiani ed i sofisticati chandeliers cui si ispiravano i gioielli d’epoca vittoriana, i mehndi benauguranti dell’Africa Mediterranea e dell’India, sino a giungere alle lavorazioni dotwork. Per questo, il tatuaggio di Manzo parte dal disegno di Francesca Boni e si sviluppa adattandosi ad una superficie tridimensionale quale è il corpo umano , con motivi sempre unici ed originali.

La profondità di questa ricerca estetica è dimostrata dalla sua brillante carriera, in particolare recentemente confermata in una tavola rotonda curata dallo stesso Manzo, tenutasi presso il Senato della Repubblica nella Sala degli Atti Parlamentari Giovanni Spadolini.

Marco Manzo aveva già curato in precedenza presso il Macro di Via Nizza la Rassegna TATU-ART(I) nel novembre 2018, invitando critici, storici, giornalisti ed alcuni dei maggiori esponenti mondiali dell’arte del tatuaggio.

Ha inoltre svolto performance di forte impatto anche sociale in contesti in cui ha di recente esposto, in ordine di tempo:

  • la 58ª Esposizione Internazionale d’Arte la Biennale di Venezia, Padiglione Guatemala, con “Il Valore sociale del tatuaggio”, performance contro il femminicidio e la violenza sulle donne. In questa occasione, è stato insignito di un Premio per Meriti Artistici da parte del Governo del Guatemala.
  • la Mostra “Marco Manzo” al Complesso del Vittoriano Ala Brasini, con “Diorama d’Aria” con Asia Argento. Ricordiamo anche precedentemente “Asia Argento in Altalena” al museo Macro di Testaccio nel corso della mostra “Tattoo forever”, che ha visto Manzo in qualità di Curatore ed Artista e “Tattoo d’Haute Couture” che ha avuto luogo al museo MAXXI.
  • la 16ª Biennale di Venezia Architettura, con “Architettura Vivente” e “Stigma”, quest’ultima con la top model Maria Carla Boscono.

Manzo ha aperto nel 1992 in zona Roma Nord uno dei primi e più conosciuti studi di tatuaggi e piercing della capitale; il Tribal Tattoo Studio in Via Cassia , uno dei più all’avanguardia per igiene, tecnica, sicurezza.

È docente nei corsi professionali di tatuaggio e piercing, sia italiani che sperimentali europei in materia di igiene sul lavoro e tecnica sin dalla loro istituzione.

Manzo, oltre ad essere considerato il precursore dello stile ornamentale, è maestro del tribale e dello stile 3d, eseguendo da oltre 30 anni tatuaggi e piercing di ogni genere.

Vincitore di oltre 75 premi nazionali ed internazionali, fra convegni del settore e mostre d’arte.

Abbiamo avuto il piacere di partecipare all’evento qui descritto e immortalare il momento con i nostri scatti.

[red. 28.12.2019]

Sull'autore

Redazione

Redazione

Related Articles

0 commenti

Nessun commento ancora!

There are no comments at the moment, do you want to add one?

Scrivi un commento

Scrivi un commento

Cerca