Cesano di Roma

I. Sulle tracce del popolamento più antico…

I. Sulle tracce del popolamento più antico…

I. Sulle tracce del popolamento più antico…
settembre 12
01:59 2014

Dalle epoche più remote, la Preistoria e la Protostoria, provengono esigui ma importanti frammenti della “cultura materiale” locale, come gli strumenti preistorici in coloratissima selce scheggiata raccolti lungo il Fosso di Cesano o un’importante ascia in bronzo scoperta nel secolo scorso in loc. Ficaroccia. Indizi di un popolamento dell’età del ferro sono invece i caratteristici frammenti ceramici in impasto lavorato a mano relativi ad insediamenti capannicoli sparsi risalenti al periodo villanoviano (X-IX sec. a.C.).

Per l’età storica più antica -quella della civiltà etrusca- il territorio risulta occupato in maniera diffusa da insediamenti rustici che ricadono nell’agro di pertinenza della vicina Veio e che utilizzano non solo infrastrutture territoriali come strade, tagliate viarie e canalizzazioni idriche sotterranee (il toponimo Ponte Coperto lungo Via di Baccanello ne perpetua il ricordo) ma anche piccole necropoli rupestri con modeste tombe a camera scavate nel tenero tufo locale.

Con la “romanizzazione”, conseguente alla conquista di Veio (396 a.C.), cresce notevolmente il numero e la qualità delle testimonianze archeologiche, monumentali e topografiche che ci parlano di un paesaggio attraversato da grandi opere pubbliche ancora oggi utilizzate come la Cassia e la Clodia, vie consolari di età repubblicana, o gli acquedotti sotterranei del periodo imperiale, come l’Alsietino e il Traiano (quest’ultimo con una serie di arcate spettacolari sul Fosso di Cesano, restaurate nel ‘600 da papa Paolo V). Lungo la rete viaria sorgono a partire dalla tarda Repubblica monumenti funerari e sepolcri di vario genere, dai più umili ai più fastosi (come il mausoleo “a torre” di cui resta il nucleo murario a Tor de’Venti vicino alla Stazione), spesso decorati da iscrizioni commemorative e marmi figurati (come il bel sarcofago con il mito di Selene e Endimione, reimpiegato in una cappella medievale scoperta nel 1934 sui Monti di S. Andrea e oggi al Museo Nazionale Romano).

Il territorio di Cesano viene anche prescelto per la sua amenità come sede di sontuose dimore dalla classe dirigente dell’Urbe, un fenomeno residenziale che si protrarrà per tutta l’epoca imperale. Fra le ville esistenti nella zona, va ricordata quella scoperta nel 1870 presso Casale Sili sulla Cassia, una splendida residenza a più piani e dotata di ambienti termali appartenuta alla famiglia imperiale dei Severi che nel III sec. d.C. vi operarono restauri sulle ricche pavimentazioni a mosaico policromo (sempre al Museo Nazionale Romano). Altre grandi ville sorgevano sulle sommità collinari e i versanti meglio esposti del circondario: la stessa altura di Borgo fu occupata da un insediamento imperiale sul quale, durante il primo Medioevo, si formò e andò sviluppandosi l’abitato castrense

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