Cesano di Roma

Dall’Africa a Cesano

Dall’Africa a Cesano

Dall’Africa a Cesano
dicembre 17
18:00 2012

Prima è arrivata una bella ventata africana grazie alla presenza del parroco proveniente dal Malawi; perché, pur romananissimo, un pezzetto del suo cuore l’ha lasciato lì dove è stato in missione per oltre nove anni. In quella parte dell’Africa che chi scrive l’ha studiata col nome di Rhodesia, della cui federazione, l’allora Nyasaland, oggi Malawi, ne costituiva la parte orientale; nazione indipendente dal 1964.

Il Malawi? Sì, è proprio dal Malawi che arrivano le immagini che sabato 15.12.12 abbiamo visto scorrere sullo schermo dell’Autitorio di San Sebastiano.

Le prime sono state le immagini provenienti dal filmato propostoci da Alessia e Viola che sono servite ad illustrare gli sforzi fatti da loro e dalle ragazze malawesi che si sono prese l’impegno di mandare avanti il progetto sartoria della Sunrise. Un’esperienza coinvolgente, quella che ci è stata raccontata.

Successivamente le immagini sono state quelle del film del nostro don Federico, che ci ha illustrato come si è arrivati alla creazione di un film dal budget piuttosto contenuto che nel suo immaginario sarebbe servito a diffondere un bel messaggio e, perché no, ad incrementare i fondi raccolti per aiutare la missione.

Don Federico Tartaglia ha incontrato nel suo cammino un regista, Roberto Palmerini che ne ha fatto tesoro dell’idea sviluppando un film grazie alla sua caparbietà, che lo porta a fare diventare attori chi davanti ad una macchina da presa non c’è mai stato prima, aggiungendo alle riprese fatte sul posto – che di ritorno a Roma, sono state elaborate, modificate e montate da Antonio Burgio e Massimo Lombardo – le musiche originali del nostro cesanese Luca Annessi, noto musicista e compositore.

Un gruppo di persone che ha reso possibile un prodotto bello con un messaggio ancora più bello, com’è lo stesso titolo del film “M’ zotheka”, cioè “si può fare!”. L’Africa che sogna, che spera, che gliela fa; il sogno di un ragazzo malawiano che crede che (anche in Africa) tutto è possibile. Descritto così: «“Questa è la mia piccola storia. Qui in Africa ce ne sono tante e spero di poter continuare a salvare qualcuno della la mia gente che ha bisogno di tutto e di tutti.” Mike».

Preceduti da un ottimo buffet organizzato dall’associazione Il Nostro Malawi, gli interventi di Alessia e Viola, di don Federico Tartaglia e Roberto Palmerini, sono stati ricevuti dai grandi applausi del pubblico presente in sala per un’anterprima davvero unica regalata a Cesano ed a tutti i cesanesi che siamo stati presenti. Un’ottima occasione per capire di più, per conoscere di più, per domandarsi di più ed anche per asciugare qualche lacrimuccia che inevitabilmente affiora dagli occhi di molti che, commossi dal messaggio, ne ricevono il meglio.

Un breve dialogo con il pubblico, che ha posto domande al parroco ed al regista, aperto dalla giornalista spagnola Maria, ha messo il punto finale ad una serata interessante, di quelle che da un po’ di tempo a questa parte siamo molto, ma veramente molto, lieti di vedere a Cesano. Un regalo di cibo, arte e cultura che il parroco ha fatto alla comunità cesanese, fedeli e non, ed a tutti coloro che si non recati all’auditorio per godersi una serata diversa dal solito. Grazie, don Federico!

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Quel che ci racconta la produzione

“M’zotheka”: l’Africa che sogna, che spera, che ce la fa.

”M’ZOTHEKA”, è il titolo del film proiettato ieri sera [15 Dicembre 2012, n.d.r.] nella Parrocchia di San Giovanni Battista [Auditorio della Chiesa di S. Sebastiano Martire, n.d.r.] a Cesano. L’idea è nata dall’incontro tra don Federico Tartaglia, già missionario in Malawi, e il regista Roberto Palmerini. Don Federico Tartaglia, Parroco di Cesano, è stato missionario in MALAWI per nove anni dove ha costruito la Missione di Santa Maddalena di Canossa. Dall’incontro con il regista è nato questo film, che è stato intitolato “M’zotheka”, che significa “Si può fare” e che narra la storia di Mike, un ragazzo di 19 anni che, dopo aver visto morire i suoi genitori di malaria, decide di diventare medico per salvare altre vite umane, stufo di veder morire la sua gente. In Africa dove è già difficile solo nutrirsi figuriamoci mantenersi al college di medicina. Per un ragazzo orfano di un villaggio malawiano è più che un sogno ribellarsi al suo futuro scontato di miseria, e Mike ad un certo punto sembrerà non farcela, si lascerà andare e sembrerà fallire, per poi improvvisamente ritrovare la strada della speranza grazie ad un fatto che cambierà la sua vita…

E così alla fine di due settimane estremamente complesse di riprese, con attori non professionisti e con una troupe di sole tre persone Don Federico (suono e organizzazione…), Roberto Palmerini (regia, fotografia e riprese) e l’assistente Cesaroni, è stato girato un film alla fine rivelatosi sorprendente per i suoi contenuti artistici e tecnici. A vederlo sembra un film realizzato da una troupe regolare. Il vero lavoro di rifinitura è stato poi fatto a Roma con la collaborazione di autori altamente professionali, come il montatore Antonio Burgio ed il musicista Luca Annessi… Il film esprime ed esalta la nuova maniera di fare cinema a basso costo, con un micro budget. Realizzato con un attrezzatura leggera che viene denominata DSLR Cinema, possibile grazie alle Canon 5D Mark II full HD, FULL FRAME che esteriormente sembrano macchine fotografiche ma che riescono a filmare video che si possono paragonare come prodotto finale a quello in 35 mm. L’intento dichiarato è ora quello di proporre il film in televisione e di mostrarlo a tanti giovani, per trasmettere il messaggio di fede e speranza nel cambiamento in un futuro migliore per i ragazzi africani e per raccogliere fondi affinché i giovani malawiani possano coronare il loro sogno di giungere all’Università.

AM

fotografie: @2012 Alberto Molinas

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