Cesano di Roma

Ottantotto o centouno, gli anni del pino!

Ottantotto o centouno, gli anni del pino!

Ottantotto o centouno, gli anni del pino!
settembre 19
19:45 2016

C’è chi di anelli di accrescimento del pino, una volta tagliato, ne ha contati 88, chi invece è riuscito ad individuarne 101: diciamo eravamo a meno della metà della sua vita.

È tristissimo veder venir giù a poco a poco, taglio dopo taglio, un pino dal fusto poco più piccolo di un metro e vecchio di un secolo o giù di lì, ma sarebbe stato molto peggio che, se fosse caduto, avesse fatto danni alle cose o addirittura vittime.

Forse quel pino era destinato ad essere un giorno tagliato da quando è stato messo in quel giardinetto diventato, anni dopo, sede del Monumento ai Caduti delle Due Guerre Mondiali, stessa sorte che prima o poi capiterà a quello rimasto.

Sebbene parte del nostro paesaggio mediterraneo, questi pini domestici a Cesano non sono autoctoni, forse posti qui nel periodo fascista, quando della pianta se ne fece un simbolo dell’italianità; senza considerare che negli anni si sarebbero presentati una serie di problemi legati alla crescita dell’albero, più spesso imputabili ad un uso improprio delle piante messe a dimora in siti non adeguati, con poco spazio per lo sviluppo delle radici ma anche della chioma.

È proprio in un caso come questo che il suolo non è adatto per una pianta che, sicuramente, lavori di manutenzione stradale, quando non veri scavi hanno provocato danni alle radici, molto superficiali ed estese, come la posa di tubature.

Una sezione del tronco verrà conservata nei locali dell’Università Agraria di Cesano di Roma, in memoria dell’albero abbattuto e per eventuali studi degli alunni delle scuole di Cesano, utile a far capire quanti anni ci vogliono per raggiungere un tale diametro.

La mancata relazione scritta che avremmo voluto visionare, è stata sostituita con tutta una serie di giustificazioni dei diversi servizi intervenuti che, seppur poveri in comunicati, si sono dimostrati di una professionalità squisita nel compiere il loro lavoro. Il potatore che ha avuto la responsabilità del taglio ha agito da “chirurgo” con tagli netti che in poche ore hanno ridotto la pianta ad un cumulo di rami e pezzi di tronco.

Sappiamo che non mancherà molto per l’abbattimento del secondo pino, quel giorno sarebbe auspicabile che fossero piantati, in sostituzione, due olivi, tanto abbondanti dalle nostre parti, che sicuramente non creerebbero danni né alle persone, né alle case, né al monumento e potrebbero essere adottate dai residenti per la potatura e per la produzione di un po’ di olio, nel frantoio di Via di Colle Febbraro.

Intanto del ceppo rimasto, sarebbe bellissima la trasformazione in una bella scultura da uno dei nostro artisti cesanesi…

Inoltre, dopo l’esperienza di questa passata fine di settimana, auspichiamo un dialogo tra i diversi servizi e dipartimenti comunali e municipali, che in quest’occasione è saltata, creando di fatto una mancata comunicazione alla comunità di ciò che era stato programmato e del suo perché. Infatti, l’Assessore all’Ambiente, Pasquale Annunziata, del XV Municipio, ne era all’oscuro del fatto, promettendo che, in futuro, non verrà tollerata l’assenza di informazioni al cittadino.

red. 19.09.2016

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