Cesano di Roma

Radon e tufo: un binomio da controllare

Radon e tufo: un binomio da controllare

Radon e tufo: un binomio da controllare
marzo 28
23:48 2011
Il radon è un gas radioattivo, volatile, inodore, incolore che si trova in natura. Si produce dal decadimento dell'uranio. È generato da alcune rocce di origine volcanica, come lave, pozzolane, tufi e graniti; ma lo si trova anche in rocce di origine sedimentaria e trasportato da corsi d'acqua o libero nell'aria, a concentrazioni di solito irrilevanti, ai fini della determinazione della sua pericolosità.

Mentre libero di circolare non lo si identifica con una vera minaccia per animali e uomini, quando si accumula in luoghi chiusi, non areati, la pericolosità diventa notevole, essendo ritenuto la seconda causa del tumore al polmone.
 
In passato l'edilizia non ha tenuto in considerazione il pericolo riscontrato nel costruire una casa con materiali formidabili come il tufo, giù usato dagli stessi etruschi, senza prevedere quei semplici accorgimenti che fanno sì che una abitazione da pericolosa, diventi il lugoo più sicuro sulla Terra. L'Unione Europea ha emanato nel 1990 una "raccomandazione" in sei punti:
 
  1. Che sia istituito un sistema adeguato per ridurre qualsiasi esposizione a concentrazioni di radon in ambienti chiusi. In questo sistema particolare attenzione deve essere rivolta all'adeguata informazione della popolazione e ad una congrua reazione alle preoccupazioni della stessa.
  2. Per quanto riguarda gli edifici esistenti:
    1. che sia stabilito un livello di riferimento per l'adozione dei provvedimenti correttivi: qualora esso venga superato si adotteranno provvedimenti semplici ma efficaci volti a ridurre il livello di radon;
    2. che il livello di riferimento sia pari ad una dose effettiva equivalente di 20 mSv annui, la quale, ai fini pratici, può essere considerata equivalente ad una concentrazione media annua di gas radon di 400 Bq/m3;
    3. che l'urgenza dei provvedimenti correttivi sia proporzionale alla misura in cui tale limite di riferimento viene superato;
    4. che, laddove siano ritenuti necessari provvedimenti correttivi, la popolazione interessata sia informata sui livelli di radon ai quali è esposta e sui provvedimenti adottabili per ridurre tali livelli.
  3. Per quanto riguarda gli edifici da costruire:
    1. che sia applicato un livello di progettazioni cui le competenti autorità possano far riferimento nell'adottare disposizioni, norme e codici di tecniche costruttive per i casi in cui il livello di progettazione rischi di venir superato;
    2. che il livello di progettazione sia pari a una dose effettiva equivalente di 10 mSv annui, la quale, ai fini pratici, può essere considerata equivalente a una concentrazione media annua di gas radon di  200 Bq/m3;
    3. che le informazioni relative ai probabili livelli d'esposizione al radon e alle misure preventive da adottare siano fornite, in quanto pertinenti, a coloro che partecipano alla costruzione di nuovi edifici;
  4. che, nella determinazione dei provedimenti correttivi o preventivi, i principi di ottimizzazione siano applicati in armonia con le fondamentali norme comunitarie di sicurezza;
  5. che, a motivo delle variazioni giornaliere e stagionali dei livelli di radon in ambienti chiusi, le decisioni relative alla protezione contro le radiazioni siano in linea di massima basate sumisurazioni della media annua di gas radon o dei suoi prodotti di decadimento negli edifici; che tali misurazioni siano effettuate con l'applicazione di tecniche complementari; che le autorità competenti garatiscano l'adeguatezza della qualità e dell'affidabilità di tali misurazioni;
  6. che siano definiti criteri per l'identificazione di regioni, località e caratteristiche costruttive probabilmente connesse con alti livelli di radon in ambienti chiusi. I livelli d'indagine per i parametri di riferimento (ad es. attività del suolo e dei materiali edilizi, permeabilità del terreno,ecc.) possano essere impiegati per identificare tali fattori d'esposizione.
Direi che questo è un argomento che dev'essere approfondito prima di continuare con a volte inutili battaglie contro i mulini a vento che toccano da vicino la nostra sensibilità ma non risolvono il problema che invece potrebbe essere altrove.
 
@ Dochis 2011 110328
 

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