Cesano di Roma

La nostra fauna dev’essere protetta

La nostra fauna dev’essere protetta

La nostra fauna dev’essere protetta
settembre 03
12:40 2017

I risultati degli incendi 2017 in alto e a destra, paragonati a com’erano i dintorni nell’inverno 2015

Sentire i colpi di fucile da caccia perché per qualcuno è iniziata la stagione venatoria (in realtà scatterà il 17 c.m., ma con preapertura [sic!!!] ieri sabato 2 e domenica 10), in una zona colpita duramente dagli incendi di Luglio ed Agosto, mette la pelle d’oca.

Bracconieri che del cinghiale, la spinosa ed il tasso fanno man bassa per fornire cucine proprie e altrui di prelibatezze locali; persone che combattono anche con metodi illegali volpi e faine che riescono a fare strage di polli e galline nei pollai mal costruiti, saranno dal 17 Settembre affiancati da legalissimi cacciatori con tanto di licenza per uccidere nel periodo previsto dalla Regione Lazio per contenere [sic!!!] le specie: Quaglia e Tortora, Lepre, Fagiano e Coniglio selvatico, Alzavola, Canapiglia, Codone, Fischione, Germano Reale, Marzaiola, Mestolone, Moriglione, Folaga, Gallinella d’acqua, Porciglione, Pavoncella, Beccaccino e Volpe, Merlo, Allodola, Beccaccia, Cesena, Tordo bottaccio e Tordo sassello, Colombaccio, Cornacchia Grigia, Ghiandaia e Gazza, Starna, Cinghiale. 

Ma alla Regione ci avranno pensato a ciò che è recentemente successo dalle nostri parti? Be’ il dubio è naturale. L’Università Agraria di Cesano di Roma, il Parco Naturale Regionale di Bracciano – Martignano, il Municipio Roma XV, l’Assessorato all’Ambiente di Roma Capitale e la Pro Loco Massa Cesana, tutti dovrebbero rivolgersi sollecitamente alla Regione Lazio per chiedere l’urgente moratoria della caccia in tutto il territorio di Cesano e di Polline-Martignano, dove gli incendi hanno ucciso e/o allontanato migliaia di mammiferi e uccelli che abitavano nei nostro boschi, tra le nostre sterpaglie, nei rigogliosi fossi.

Permettere l’uccisione di animali già colpiti (anche le loro tane, i loro cuccioli, i nidi e così via) o delle loro scarse prede è un errore che pagheremo con un ancor più lento ripopolamento delle zone verdi che a poco a poco con l’autunno e l’inverno ci auguriamo ritornino presto in primavera verdi e rigogliose.

Nel malaugurato caso che la Regione Lazio non applichi subito la moratoria – conoscendo i tempi della burocrazia non ci stupiremmo – sarebbe la popolazione di Cesano a non dover né partecipare a battute di caccia, né favorirne la pratica in questa stagione che sta per iniziare.

Per fortuna ci sono dei precedenti di richiesta della moratoria proprio per siccità e incendi, ma non nella nostra regione [qui un articolo dello scorso Giugno: “Animali sfiniti, per un anno stop caccia“].

Segue l’articolo che scrisse Roberta Bartocci – “una biologa nutrizionista, con il pallino del rispetto per l’ambiente, gli animali e per la propria salute” come lei stessa si definisce nel suo blog [clicca qui] che vi consigliamo di visitare, come il suo negozio a Le Rughe – nel lontano 2008, per il quotidiano di Cesano “Il Socrate so-di-non-sapere” scrisse: “La Caccia – Bilancio di una guerra annuale

Lo scorso 31 gennaio [2008 n.d.r.], come ogni anno, si è chiusa un’altra stagione di caccia con centinaia di migliaia di animali uccisi per un’attività cui la stragrande maggioranza degli italiani (almeno l’80%) è contraria e che, ricordiamolo, si tratta di una concessione e non di un diritto.
La lobby venatoria ha intessuto ad arte la figura del cacciatore ambientalista, convincendo le amministrazioni della loro utilità sociale. Solo i più ingenui e poco informati possono credere a questa favola: basta fare una passeggiata per le campagne di La Storta, Cesano o qualsiasi altra parte di Roma e di Italia per raccogliere buste di bossoli abbandonati…e chissà quanto il piombo rilasciato nei terreni che va poi a finire nella catena alimentare… […] Nonostante tutto la caccia continua, forse anche perché lontana dagli occhi e dal cuore di dove si decidono le cose: signori politici, venite a fare una gita in campagna e provate a rilassarvi al rumore degli spari e magari colpiti da qualche piombino, che nonostante le distanze di sicurezza imposte dalla legge (L. 157/92), arrivano sul muro di casa, a guardare animali domestici spaventati e rinvenire carcasse di animali.

Il Socrate so-di-non-sapere N. 10, Anno II, Ottobre 2008 pag. 13

red. 03.09.2017

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