Cesano di Roma

Ezio Iacobelli: uno di noi

Ezio Iacobelli: uno di noi

Ezio Iacobelli: uno di noi
dicembre 06
11:06 2019

Dalla famiglia di Ezio† riceviamo e pubblichiamo con piacere quanto segue:

Ringraziamenti:

Desidero ringraziare tutti coloro che, in grandissimo numero, hanno inviato a me e ai miei figli, messaggi di conforto per la scomparsa del mio amato Ezio. Ringrazio di cuore l’Associazione Massa Caesarea, il Generale Cortellessa e l’Associazione del Fante con la commovente “Preghiera del Soldato”, per aver espresso parole bellissime nei confronti di mio marito, i sacerdoti tutti che hanno voluto concelebrare la cerimonia funebre ed il parroco. Ringrazio, altresì, la redazione e l’autore dell’articolo scritto nei giorni scorsi su Ezio.
Sono rimasta felicemente sorpresa nell’apprendere, attraverso le numerose attestazioni di stima che ci sono state indirizzate, più aspetti di lui, che ho troppo spesso sottovalutato, come la generosità verso il prossimo, l’aver fatto considerare fortunato chi lo aveva potuto conoscere a fondo sfrondando il suo carattere schivo e riservato, la sua cordialità, la sua saggezza. Grazie ancora.
E per mia consolazione, per quella dei miei cari e per tutti, voglio ricordare come messaggio di fede e di speranza nella resurrezione, alcune citazioni tratte da Sant’Agostino che scriveva:
“La morte non è niente. Sono solamente passato dall’altra parte; è come se fossi nascosto nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora.”
“Chiamami con il nome che mi hai sempre dato e che ti è familiare, parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato. Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme. Prega, sorridi, pensami.”
E
“Non rattristiamoci per averlo perso, ma ringraziamo per averlo avuto”.
Nadia Facondini

Lettera a mio padre:

Era la roccia a cui sempre mi aggrappavo,
Era l’albero solido sotto le cui fronde fiduciosa mi adagiavo,
Era la mano che mi invitava a rialzarmi quando cadevo nelle insidie della vita e che mi invitava ad avere fiducia nel futuro e a sorridere per superare le avversità,
Era il ricordo della mia infanzia felice e il futuro felice dell’infanzia dei miei figli,
Era il pilastro della vita di tutti noi,
Era una gemma rara che ha impreziosito la mia vita e che per me continuerà a brillare ancora e sempre.
Ciao Papi.
Marina

Nipoti:

Ciao nonno,
la tua scomparsa ha lasciato in tutti noi un grande vuoto. Un vuoto che hai sempre riempito con le tue risate, le tue barzellette, le parole di conforto e i consigli che hai sempre tenuto a darci e dei quali cerchiamo e cercheremo di fare grande tesoro.
Oltre che un nonno speciale, con la battuta pronta e i tuoi grandi sorrisi, ti sei distinto per essere stato una persona dal cuore grande e generoso, una persona capace di vedere sempre il lato positivo delle situazioni, anche quelle più spiacevoli, leale, sincera, paziente e comprensiva.
Ringraziamo Dio per averci regalato questi anni vicino a te e siamo sicuri che sei e sarai ncora qui, vicino a noi come nostro angelo custode: non ci lascerai mai soli, ci aiuterai e veglierai su di noi come hai sempre fatto. Non possiamo che ricordarti con un grande sorriso.
Ciao nonno!
Eleonora ed Elisabetta

Caro nonnotto, (cosi ti chiamavamo e continueremo a chiamarti) non avremmo mai voluto scriverti questa lettera e avremmo voluto abbracciarti come facevamo sempre e dirti che ti vogliamo infinitamente bene, e che tutti noi ti avremo sempre nel cuore.
Tu ci hai insegnato a essere forti, a non arrendersi e a credere sempre nei nostri obiettivi, ci hai insegnato che la vita è grata perché tu esisti, e non il contrario. Perché sei una persona straordinaria e il mondo avrebbe bisogno di altre persone come te.
Non dimenticheremo mai le lunghissime camminate in montagna fatte insieme, i pic-nic, le gite al lago e quando ci portavi a raccogliere le more. Tutti i tuoi fumetti di Tex Willer e tutte le settimane enigmistiche fatte insieme, ma soprattutto i tuoi capelli sempre pettinati.
Sappi che resterai il nostro soldato preferito, e che nonostante questa battaglia sembri ormai persa, tu per noi ne sei uscito vincitore, come hai sempre fatto. D’altronde credo che pure tu avresti preferito una morte da guerriero piuttosto che una semplice morte di vecchiaia.
Detto questo, continua a proteggerci e a consigliarci da lassù come hai sempre fatto.
Virginia, Edoardo, Federico

Dal genero:

Ci sono incontri che segnano per sempre la vita. Uno di questi è stato quello che ho avuto con Ezio nel marzo del 1987 quando mi presentai a rapporto nel suo ufficio per prestare il servizio militare: non ci conoscevamo; mi ero appena laureato e la mia mente era affollata dai soliti pregiudizi su quell’anno che mi attendeva. Mi dovetti ricredere. Trovai infatti un ufficiale, un uomo serio, rigoroso, colto, ma al tempo stesso sensibile, gentile e generoso (anche di licenze). Ebbene in quella circostanza ricordo, come fosse scolpito nella memoria, che mi disse che desiderava (per meglio dire: esigeva, visto il piglio con cui dava ordini) che io mi integrassi in quella sua famiglia. Evidentemente intendeva quella lavorativa, ma fortunatamente lo presi alla lettera ed anzi andai oltre: di li a poco sarei infatti entrato anche a far parte della sua famiglia naturale.
Il nostro rapporto, spontaneamente confidenziale, a volte reciprocamente ironico, ma soprattutto paterno e filiale, mi ha aiutato a conoscere e ad apprezzare in lui preziose virtù umane e soprannaturali e soprattutto i 3 valori per lui intransigibili e incarnati nella sua vita:
Dio-Patria-Famiglia.
Ai nostri giorni appaiono concetti a volte appannati, per non dire superati, ma lui non ha mai rinunciato a difenderli e anzi ne è stato un formidabile paladino e testimone lasciando che incidessero la sua carne e segnassero la sua anima.
Dio e la Fede
Non è facile abbandonarsi alla volontà di Dio quando la vita, a pochi anni di età, appena adolescente, ti strappa letteralmente dalle braccia di un padre. E neanche i dolori della vita (la morte del fratello, della mamma, gli infortuni e le malattie più o meno gravi ma sempre affrontate con dignità e senso cristiano) lo hanno mai allontanato dal Signore. Anzi, col tempo, il suo amore per il dovere e per l’umanità che lo circondava, un cuore sensibile, generoso e aperto allo Spirito che lo chiamava con la voce di Nadia e dei figli, e poi gli occhi che si aprivano alla vita degli adorati nipoti, gli ha fatto scoprire definitivamente la grandezza e la bellezza e la dimensione a lui congeniale di un Dio-Padre Buono presente nel prossimo. Un Dio i cui disegni seppur misteriosi, sono permeati di un Amore infinito per noi.
La Patria
L’amore per la Patria si percepiva chiaramente dal suo senso del dovere, dallo zelo nel servizio allo Stato e alle Istituzioni militari e civili, dal culto della memoria delle generazioni che ci hanno preceduto e che hanno lottato e dato la vita per la Nazione. E ciò senza infingimenti, senza ipocrisie, né arrivismo o esagerazioni: è sempre stata una persona schiva (non amava stare al centro dell’attenzione), ma capace di assumere le proprie responsabilità e dotato sia di una solida umiltà (quella di chi non si arrende alle malattie ed agli infortuni, ma che conosce bene le proprie fragilità) sia di un naturale convincimento di essere sempre chiamato a svolgere una missione importante quale che fosse il suo incarico del momento: guidare un plotone d’assalto, dirigere un ufficio per l’assegnazione degli ufficiali di complemento, comandare l’apparato militare di castel Sant’Angelo, presenziare alle celebrazioni del 4 novembre.
Lo stesso impegno e rigore, lo stesso rispetto e cura delle tradizioni e della cultura (alimentata da una non comune curiosità intellettuale e da una enorme capacità di lettura), (questo impegno dicevo) lo ha poi messo a disposizione dell’intera Comunità di Cesano: in Parrocchia e nelle varie forme di associazionismo a cui ha dedicato con generosità gli ultimi anni della sua vita.
Infine, last but not least, la Famiglia.
Ecco, la famiglia è stata per lui un luogo sacro, un rifugio da rendere sicuro, un presidio da difendere ad ogni costo, ma anche un focolare luminoso e allegro. Un focolare per riscaldare (anche con poco, in modo sobrio, spesso con veri sacrifici economici e non di rado a dispetto del proprio io, delle proprie passioni, delle proprie – poche – esigenze), per riscaldare (dicevo) i cuori di tutti, dai suoi cari più stretti fino a chiunque avesse anche solo bisogno di un semplice consiglio.
Si, Ezio grazie per il calore che ci hai dato, grazie per questa tua testimonianza di vita che resterà per sempre scolpita nei nostri cuori. Aiutaci a non tradire mai gli insegnamenti che ci hai dato.
Fabrizio

2009

Nonni e nipoti

red. 06.12.2019
agg. 09.12.2019

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