Cesano di Roma

Di nuovo allarme per ospedale Bracciano: Lettera dei sindaci

Di nuovo allarme per ospedale Bracciano: Lettera dei sindaci

Di nuovo allarme per ospedale Bracciano: Lettera dei sindaci
maggio 09
16:24 2014

Di seguito riportiamo il testo della lettera aperta firmata dai sindaci di Manziana, Anguillara Sabazia, Bracciano, Canale Monterano, Cerveteri, Trevignano Romano e dal Comitato di Difesa dell’Ospedale di Padre Pio, inviata al Ministro della Salute On. Beatrice Lorenzin e al Presidente della Regione Lazio e Commissario per la Sanità Nicola Zingaretti su riconversione dell’ Ospedale Padre Pio Bracciano.

In merito alle decisioni in via di definizione e non ancora ufficializzate, circa il destino dell’Ospedale” Padre Pio” di Bracciano nell’ambito della riorganizzazione della rete ospedaliera regionale, riteniamo opportuno fare alcune considerazioni di merito, finalizzate a comprendere meglio quale possa essere la giusta strategia per la politica sanitaria del nostro territorio.

L’Ospedale “Padre Pio”, che dispone di circa 14.500 mq e che in passato ha avuto sino a 150 posti letto, è attualmente un ospedale sede di Pronto Soccorso con n. 66 posti letto e con le tre specialistiche di base che la legge prevede debbano esistere per essere considerato sede di Pronto Soccorso, ovvero Medicina Generale, Chirurgia ed Ortopedia. L’Ospedale è dotato di sale operatorie recentemente realizzate, due posti letto di Terapia Sub Intensiva Post Operatoria, un reparto di Radiologia recentemente ristrutturato e dotato di Tac acquistata recentemente, un laboratorio analisi, ambulatori specialistici vari, una centrale di sterilizzazione da poco ultimata e un reparto di dialisi.

Con la riconversione della struttura proposta, significherebbe eliminare i posti di degenza, limitare gli interventi chirurgici a quelli di elezione (cioè interventi programmati), non poter più effettuare interventi in urgenza (quelli cioè in grado di salvare vite umane) e soprattutto essere fuori dalla rete dell’emergenza sanitaria regionale e conseguentemente non avere più i requisiti necessari per essere sede di Pronto Soccorso.
Già nel recente passato la Presidente Polverini, con il Decreto 80, ha provato a riconvertire questa struttura, senza peraltro riuscirci.

Ricordiamo a chi volesse percorrere di nuovo la stessa strada, che contro la riconversione del Padre Pio e contro il suo declassamento da Ospedale sede di Pronto Soccorso a qualcosa di non meglio identificato, è stata emessa una Sentenza del Consiglio di Stato nel 2012 (ultimo ed inappellabile grado di giudizio) che accogliendo le istanze dei ricorsi presentati da tutti i sindaci del bacino afferenti all’Ospedale “Padre Pio”, sanciva la inapplicabilità del già citato Decreto 80, motivando tra le molteplici argomentazioni quella di essere, perdendo la funzione di Pronto Soccorso, al di fuori della cosiddetta Golden Hour, ovvero fuori dai tempi massimi di percorrenza previsti per raggiungere il Pronto Soccorso più vicino.

Appare chiaro che non basta licenziare un nuovo decreto da parte della Regione Lazio per superare dette prescrizioni, che rimangono fondate, non risolvibili e che devono essere considerate un limite non superabile, se si vuole garantire a tutti i cittadini il medesimo diritto alla salute sancito dalla Costituzione e alla salvaguardia dei Livelli Essenziali di Assistenza.

Inoltre, e lo ripetiamo da anni ad ogni nostro interlocutore, nessuno ha mai quantificato il risparmio in termini economici derivante dalla riconversione del Padre Pio, che non è dato conoscere oltretutto quale siamo certi che il risparmio economico sia vicino allo zero e siamo pronti a dimostrarlo, conti alla mano, qualora qualcuno, come ci era stato illusoriamente detto mesi fa, volesse consultarci e rendere partecipe il territorio di scelte che così fortemente impattano sulla sua quotidianità.

La percentuale di posti letto per mille abitanti che in alcune zone di Roma supera i 9 posti, è nella nostra zona ferma a 0,7 e scenderebbe a 0,5 chiudendo i posti letto per acuti del Padre Pio: non ci sembra davvero una distribuzione equa. Crediamo che una soluzione politica possa esistere e che sia, nell’interesse di tutti, non solo auspicabile ma necessaria. Se ciò non avvenisse, come già accaduto in passato, la cattiva politica lascerebbe di nuovo il campo alle aule dei tribunali amministrativi, vista la ferma decisione dei Sindaci della zona di ricorrere di nuovo contro questo vero e proprio abuso perpetrato ai danni del nostro territorio. Attendiamo un cenno di riscontro dal Ministro Beatrice Lorenzin e dal Presidente Nicola Zingaretti, disponibili ad incontrare entrambi presso l’Ospedale “Padre Pio”, dove “visivamente” possano prendere atto dell’importanza del nosocomio.

 
Sindaco di Bracciano Giuliano Sala
Sindaco di Anguillara Francesco Pizzorno
Sindaco di Ladispoli Crescenzo Paliotta
Sindaco di Cerveteri Alessio Pascucci
Sindaco di Manziana Bruno Bruni
Sindaco di Canale M. Angelo Stefani
Sindaco di Trevignano R. Massimo Luciani
Comitato per la difesa dell’Ospedale Padre Pio

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