Cesano di Roma

Colloquio con il “nostro” archeologo Fabrizio Vistoli

Colloquio con il “nostro” archeologo Fabrizio Vistoli

Colloquio con il “nostro” archeologo Fabrizio Vistoli
gennaio 23
12:25 2024

Un interessante articolo che ha molto a che fare con la realtà di Cesano e la sua Storia.

Mito e realtà dell’archeologia

L’archeologia emana una irresistibile fascinazione. L’archeologia è un’attività scientifica che non può essere svolta senza una grande vocazione. E la vocazione, si sa, è un’inclinazione innata, una disposizione naturale a mettersi al servizio di una causa che travalichi i confini del sé; una causa che è comunitaria, nella misura in cui coinvolge e riguarda memorie collettive. Chiunque ami le avventure dello spirito non può non essere attratto dall’immagine romantica dell’archeologo, viaggiatore e cercatore di tesori. Ma la realtà è ben diversa. Gli archeologi, soprattutto quelli “da campo”, costituiscono oggi in Italia una manovalanza intellettuale quasi sempre sottostimata professionalmente, sovente inquadrata con contatti atipici e priva di tutti gli elementari diritti e delle minime tutele normative e salariali.

Il Mar Mediterraneo è un mare di incontro tra civiltà.
Specchio d’acqua racchiuso per gran parte da continenti o isole, il Mediterraneo non è soltanto uno spazio geografico, ma è soprattutto una complessissima realtà culturale. Per almeno quattro millenni ha costituito la culla di alcune delle più grandi civiltà della storia, un crocevia di migrazioni di massa (è un fenomeno di bruciante attualità!) e una piattaforma per mutui scambi, non solo commerciali, tra le sue opposte sponde. Fernand Braudel, un grande storico francese vissuto nel Novecento, scrisse che il Mar Mediterraneo è «mille cose assieme».

La «Magna Grecia». Quali erano le caratteristiche delle colonie greche nell’Italia meridionale?
Terra appetibile e da sempre appetita per la dolcezza del suo clima e per la ricchezza e fertilità dei suoli, l’Italia meridionale è stata oggetto di interesse da parte di popoli migranti verso Occidente fin dal secondo millennio a.C. Ciò si pone perfettamente in linea con tutte quelle tradizioni “leggendarie”, ovvero pseudo-storiche, che fanno capo all’epopea della guerra di Troia e alle peregrinazioni in mare degli eroi omerici (Ulisse, Filottete, Nestore e Diomede) lungo rotte che dal Mar Egeo conducevano al cuore del Mediterraneo.

Recentemente in Campania è stato ritrovato un eros che cavalca un delfino…
Il Novecento ha visto ampliarsi gli orizzonti della ricerca archeologica. Un caso esemplare è costituito dal sacello scoperto nel 2019 lungo le mura dell’antica città di Poseidonia-Paestum, in provincia di Salerno. Databile tra l’epoca arcaica e quella classica, sta rivelando informazioni di fondamentale importanza per la storia dell’insediamento che i greci di Sibari fondarono attorno al 600 a.C., per poi cadere in potere della popolazione italica dei Lucani, ed infine divenire colonia romana. Di particolare rilevanza sociale e culturale appaiono le numerose offerte votive recuperate, tra le quali spiccano una quindicina di statuette in terracotta rappresentanti un giovinetto a cavallo di un delfino. È un’umile e al contempo eccezionale opera figurativa legata al mito o più propriamente al culto praticato nel luogo sacro, che futuri studi potranno forse svelare a quale divinità fosse dedicato. Nettuno-Poseidone? Afrodite? Apollo?

Il rinvenimento in Toscana di un Santuario dedicato proprio ad Apollo documenta un passaggio storico ancora non del tutto chiaro: la convivenza tra cultura etrusca e civiltà latina.
Le scoperte avvenute nel 2022 nel Santuario etrusco-romano del «Bagno Grande» di San Casciano, in provincia di Siena, sono tra quelle più significative degli ultimi decenni. La deposizione di offerte effettuata a più riprese all’interno della grande vasca in travertino accompagna la vita del luogo sacro dalla fine del III secolo a.C. al V d.C. Le statue in bronzo – alcune iscritte – recuperate in perfetto stato di conservazione, le cinquemila monete e le diverse altre classi di ex voto rinvenute tra i fanghi sorgivi, focalizzano non solo le attività legate ai riti salutari e ai culti divini praticati all’interno del complesso monumentale, ma anche la frequentazione del sito da parte di gruppi sociali e linguistici diversi, nell’ambito del processo di osmosi etnica imposto dalla romanizzazione.

La lotta al mercato illegale di reperti antichi ci ha restituito opere di straordinaria importanza.
Il collezionismo privato e lo scavo di frodo danneggiano lo studio scientifico degli oggetti d’antichità. Scavatori clandestini nella campagna laziale nel 1992 hanno riportato alla luce la «Triade Capitolina» (ora nel Museo archeologico di Guidonia Montecelio) e due anni dopo il cosiddetto «Volto d’avorio», rinvenuto tra Cesano di Roma e Anguillara Sabazia. Sono opere scultoree uniche nel loro genere, immesse nel mercato illecito d’arte e poi recuperate dai Carabinieri grazie a complesse operazioni d’intelligence. È stato così possibile riacquisire a patrimonio dello Stato e quindi musealizzare l’unica copia nota della raffigurazione multipla delle massime divinità del Pantheon romano e i resti di una delle rare statue criselefantine (ossia realizzate in avorio e oro) giunteci dall’antichità. Valore stimato totale: 10 milioni di euro!

Come e perché tutelare il nostro patrimonio culturale? La partecipazione attiva alla vita culturale del Paese è una delle condizioni fondamentali per il progresso di una società democratica. Saper riconoscere le tracce del nostro passato, avere coscienza del significato e del valore di queste testimonianze, materiali e immateriali che siano, deve configurarsi come un dovere assoluto di chi si professa buon cittadino. Ma non si può custodire e difendere un qualcosa di cui non si ha consapevolezza o esperienza diretta. La collettività deve comprendere l’importanza dei beni culturali per la propria crescita, vederli come un fattore che migliora le proprie condizioni di vita e crea sviluppo sociale, in un dialogo proficuo tra ricerca scientifica e grande pubblico.


Chi è Fabrizio Vistoli?

Nato a Roma nel 1970, Fabrizio Vistoli è archeologo, pubblicista e ricercatore residente a Cesano di Roma (Municipio Roma XV). Formatosi alla «Sapienza» Università di Roma e alla Scuola Vaticana di Biblioteconomia, specializzatosi tra Firenze e Siena, si occupa da tempo del comprensorio Nord della Capitale, cui ha dedicato gran parte dei suoi studi. I suoi primari interessi etruscologici spaziano oggi in svariati settori dell’antichità classica e della storiografia archeologica. Già collaboratore esterno di varie Soprintendenze (Roma, Etruria Meridionale, Toscana) e componente dell’Osservatorio tecnico-scientifico per la sicurezza e la legalità della Regione Lazio con delega ai Beni Culturali, è oggi Segretario generale e membro del Comitato direttivo della Società Magna Grecia (Istituto di ricerca di alta specializzazione attivo nell’Italia Meridionale, fondato nel 1920 da Umberto Zanotti Bianco e Paolo Orsi), e direttore scientifico della Collana di Studi interdisciplinari sul Mondo antico «Fors Clavigera» (Edizioni Nuova Cultura, Roma). Autore di molte pubblicazioni scientifiche e divulgative, dal 2005 collabora, come autore e redattore, con l’Istituto della Enciclopedia Italiana «Giovanni Treccani».

[fonte VELA La rivista della BCC della Provincia Romana, Dicembre 2023]

red. 23.01.2024

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